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La mobilità urbana prende il volo, al via la partnership tra FF2020, AiRMOUR e AURORA per l’uso dei droni nel trasporto merci e passeggeri

Con la costante espansione delle città, l’incremento dei volumi dell’eCommerce e i relativi problemi di traffico legati – anche – alla logistica urbana (che incide per il 30% sul totale del traffico cittadino, come abbiamo ricordato anche qui), urge trovare una soluzione che potrebbe arrivare, in maniera ormai non più utopica, dal cielo. Come? Portando la mobilità urbana nello spazio aereo sopra le città, grazie ai droni.

Negli ultimi anni, ricercatori di diversi settori hanno cercato di trovare soluzioni di mobilità aerea urbana (UAM) sicure, efficienti e rispettose dell’ambiente ai problemi di congestione del traffico che le città devono affrontare. Ora la nuova partnership formata da tre progetti finanziati dall’UE (FF2020, AiRMOUR e AURORA) potrebbe trasformare tutto questo in realtà creando una catena end-to-end di sviluppi e innovazioni UAM.

“I droni per il trasporto di passeggeri o merci – si legge sul sito della Commissione Europea – a emissioni zero a bassissima quota si sono dimostrati promettenti come mezzo per le città per migliorare la qualità della vita dei loro cittadini. Questa tecnologia è attualmente esplorata da varie iniziative indipendenti e su piccola scala e progetti finanziati dall’UE che stanno applicando soluzioni UAM a diversi settori e quadri normativi. Tuttavia, è necessaria un’alleanza più completa che combini tutte queste iniziative se le soluzioni UAM devono diventare un’opzione sostenibile per le città europee. La collaborazione tra le tre realtà mira anche a sensibilizzare le parti interessate e il pubblico su queste soluzioni e migliorarne l’accettazione da parte di tutti gli stakeholder”.

Gli obiettivi della partnership

Quattro, dunque, i compiti della coalizione:

  1. Sviluppare e integrare il trasporto con droni a bassissima quota promuovendo partnership pubbliche e private.
  2. Consolidare le attuali attività UAM per formare una comunità di trasferimento di conoscenze e pratiche di coinvolgimento.
  3. Unificare i processi di gestione delle parti interessate per organizzare, monitorare e migliorare le relazioni con le parti interessate per ottenere un posizionamento di successo di questo ecosistema UAM a livello globale.
  4. Collegare esperti di spazio aereo urbano provenienti da diversi settori dell’ecosistema per facilitare l’innovazione industriale trasversale e il trasferimento di conoscenze.

I partner della coalizione sottolineano inoltre l’importanza di mantenere un dialogo aperto con gli organismi dell’UE per affrontare eventuali problemi futuri che potrebbero sorgere man mano che gli sviluppi nella tecnologia dello spazio aereo urbano diventeranno più prevalenti e supereranno le normative in vigore. “La speranza è che la rottura delle attuali barriere alla diffusione dell’UAM abbia un impatto positivo sulla vita di tutti gli europei” si legge nella notizia diffusa da FF2020.

“L’idea dell’utilizzo dei droni nella logistica e in particolar modo nella logistica urbana è un’ipotesi sicuramente molto suggestiva e interessante” aveva anticipato a Dronitaly 2019 Massimo Marciani, Presidente FIT Consulting. “Si tratta di un’idea che introduce una terza dimensione, ad oggi mai considerata, nella distribuzione urbana delle merci. Certo è che se vogliamo che questo tipo di mercato possa realmente sostanziarsi con servizi economicamente interessanti per chi li acquista e chi li fornisce, abbiamo bisogno di un impianto normativo e commerciale che seguano queste direzioni, serve cioè da un lato una norma che consenta di poter suddividere lo spazio urbano così da poter scegliere quali corridoi dedicare ai servizi e quali per uso commerciale, dall’alto lato serve un modello di business solido che preveda una redditività di questo genere di servizi tenendo conto degli elevati costi infrastrutturali per mettere in piedi una flotta di droni”.

Per maggiori informazioni: https://www.ff2020.eu/, https://airmour.eu/, https://aurora-uam.eu/