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Smart City: il 28% dei Comuni italiani ha avviato almeno un progetto nell’ultimo triennio. Tutti i risultati della ricerca dell’Osservatorio Smart City del Politecnico di Milano

Cresce l’interesse nei confronti delle Smart Cities, cioè le aree urbane in cui grazie all’utilizzo delle più moderne tecnologie digitale è possibile ottimizzare le infrastrutture e i servizi ai cittadini rendendoli più efficienti e sostenibili, e a dimostrarlo sono i risultati del Report “Smart City: il punto di vista dei Comuni italiani” presentato dall’Osservatorio Smart City della School of Management del Politecnico.

La survey è infatti stata somministrata ai Comuni italiani per rilevare lo stato dell’arte dei Progetti Smart City al 2021, da cui emerge l’aumento di Progetti di Smart City: quasi un Comune italiano su tre (il 28%), infatti, ha avviato almeno un progetto nell’ultimo triennio, percentuale che sale al 50% nei comuni più grandi, con oltre 15 mila abitanti e destinata a crescere ancora nel prossimo triennio, con il 33% dei Comuni che ha espresso l’intenzione di investire nelle città intelligenti entro il 2024, anche sulla spinta del PNRR che prevede oltre 10 miliardi di finanziamenti dedicati all’interno delle diverse missioni.

La maggioranza delle amministrazioni comunali (il 69%) è infatti pronta a ricorrere ai fondi del PNRR per avviare un progetto di Smart City, investendo soprattutto in interventi di digitalizzazione e innovazione (76%), infrastrutture sostenibili (61%) e transizione ecologica (56%).

Ma non è tutto, anche i Fondi del Programma Orizzonte Europa 2022-23 sono disponibili per avviare i percorsi per città intelligenti e innovative. La Commissione Europea ha infatti recentemente annunciato, come abbiamo raccontato anche qui, le 100 città dell’UE che parteciperanno alla Missione “100 città intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030”, tra le quali ci sono anche 9 città italiane.

Lo stato dell’arte ad oggi in Italia

Metà dei progetti di Smart City in Italia si trova ad oggi in fase esecutiva mentre nel 2020 erano solo 1 su 4, segnale di un consolidamento delle soluzioni che non sono più semplici sperimentazioni. I progetti attivi riguardano in maggioranza la sicurezza e il controllo del territorio (58% di quelli censiti), la smart mobility (57%) e l’illuminazione pubblica (56%).

A fronte di questo aumento di interesse, restano però delle barriere che fanno sì che il potenziale di questa rivoluzione sia colto solo in parte. I principali ostacoli riscontrati nella realizzazione di progetti smart per la città sono la mancanza di competenze, che interessa ben il 47% dei Comuni italiani, e la mancanza di risorse economiche (43%), mentre hanno un peso inferiore le complessità burocratiche (24%), le difficoltà di coordinamento con altri attori (14%) e le resistenze interne al Comune (9%).

L’opinione degli italiani

Secondo una recente ricerca Intel, l’87% degli italiani accetterebbe di spostarsi in una città intelligente distante mezz’ora dalla propria attuale abitazione, mentre il 68% accetterebbe di buon grado un aumento medio del costo della vita pur di vivere in una città moderna e al passo coi tempi e, più nello specifico, il 18% si dichiara disposto a spendere fino a 600 euro in più per poter godere questi vantaggi.

Fonte: TTS Italia