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Sostenibilità dei trasporti: anche gli Emirati Arabi Uniti si impegnano a ridurre le emissioni con l’iniziativa Net Zero

Così come l’Europa, alle prese con gli obiettivi del Green Deal, anche gli Emirati Arabi Uniti si stanno impegnando per ridurre le proprie emissioni inquinanti entro il 2050. Per farlo, hanno annunciato nell’ambito di Expo 2020 Dubai l’iniziativa strategica Net Zero, che mira a raggiungere emissioni nette zero nei prossimi 30 anni rendendo così gli EAU la prima nazione del Medio Oriente e del Nord Africa a farlo.

L’iniziativa strategica Net Zero annunciata dagli Emirati Arabi Uniti si allinea con l’Accordo di Parigi, che invita i paesi a preparare strategie a lungo termine per ridurre le emissioni di gas serra (GHG) e limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 C rispetto ai livelli preindustriali.

A guidare e coordinare gli sforzi per eseguire l’iniziativa strategica UAE Net Zero entro il 2050 e garantire la collaborazione a livello nazionale per raggiungere questo obiettivo sarà il Ministero dei cambiamenti climatici e dell’ambiente (MOCCAE).

Tra i settori coinvolti non poteva mancare anche quello dei trasporti, insieme ad altri settori chiave come energia, economia, industria, infrastrutture, rifiuti, agricoltura e ambiente. Tutti gli ambiti sono tenuti ad elaborare piani, strategie e politiche pertinenti e ad attuare iniziative e progetti che permetteranno agli EAU di raggiungere lo sfidante obiettivo posto entro il 2050.

L’attuazione dell’iniziativa strategica UAE Net Zero entro il 2050 comporterà una stretta cooperazione con la società civile, i governi stranieri e le organizzazioni internazionali, tra cui l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), che ha sede negli Emirati Arabi Uniti e attualmente impegnata con 184 paesi.

I progressi degli ultimi anni

Ma non è tutto. Già da diversi anni gli Emirati Arabi Uniti si stanno impegnando per ridurre le proprie emissioni inquinanti, tanto che lo scorso anno proprio il Ministero dei cambiamenti climatici e dell’ambiente aveva registrato un notevole calo della concentrazione dei principali inquinanti atmosferici a causa delle restrizioni ai trasporti che sono state imposte per contrastare la diffusione di COVID-19. In particolare, era stata registrata una riduzione del 30% nei livelli di biossido di azoto, NO2, negli Emirati Arabi Uniti tra il 1 febbraio e il 30 aprile 2020. Secondo le letture del MOCCAE, la qualità dell’aria negli EAU ha registrato un notevole miglioramento già a partire dal 2019, come evidenziato dalla percentuale di giorni verdi, cioè i giorni in cui la concentrazione di inquinanti atmosferici è bassa e la qualità dell’aria è buona. Nel 2019, il paese ha infatti vissuto l’81% di giorni verdi, rispetto al 71% del 2018.

L’impegno dei singoli Emirati

Parallelamente agli sforzi del Ministero per migliorare la qualità dell’aria, anche la città di Dubai ha firmato la Dichiarazione sulle città dell’aria pulita C40, un impegno a ridurre drasticamente l’inquinamento atmosferico entro il 2025. Ha inoltre lanciato un piano per convertire il 50% della sua flotta di taxi in veicoli ibridi ed elettrici entro il 2021 e sostituire gli autobus pubblici esistenti con autobus conformi a Euro 5 ed Euro 6 che ottimizzano l’uso di energia e riducono l’impronta di carbonio.

Altre misure rilevanti includono l’adozione della Strategia per veicoli a bassa emissione nella capitale degli Emirati Arabi Uniti, l’impegno del governo di Abu Dhabi a passare i suoi veicoli dalla benzina al gas naturale compresso e il collegamento della rete di monitoraggio della qualità dell’aria del Comune di Fujairah con le strutture industriali.

 

Fonti: TTS Italia, Agenzia Stampa degli Emirati