loader image

Augmented City: cosa sono e come cambiano le città (e la mobilità)

Il modo in cui sfruttiamo le nostre città e gli spazi che abbiamo a disposizione determinano inevitabilmente anche la qualità della nostra vita.

Da questa consapevolezza deriva il concetto di “Augmented City”, cioè una città in cui i servizi pubblici sono costruiti a misura di cittadino, non consumano risorse e si alimentano con la loro rigenerazione e ottimizzazione continua.

I termini chiave per comprendere questa nuova concezione di città sono quindi tecnologia, resilienza e sostenibilità.

Come si legge infatti nel Report “Augmented City” di Engineering, “la tecnologia digitale, l’Internet delle cose e delle persone, l’uso di sensori connessi tra loro, l’interscambio di dati e informazioni e la loro elaborazione simultanea, l’Intelligenza Artificiale e la realtà virtuale offrono alle Pubbliche Amministrazioni locali soluzioni concrete in termini di semplificazione, accessibilità e accelerazione dell’economia”.

5 macroaree di miglioramento

Secondo questo principio, sarebbero quindi 5 le macroaree in cui è possibile operare per migliorare le città e la qualità della vita dei cittadini:

  1. sostenibilità, intesa sia sotto il profilo finanziario che ambientale;
  2. sicurezza;
  3. mobilità;
  4. interattività;
  5. Welfare.

Come cambia la mobilità urbana

Vivere la città significa anche muoversi e spostarsi al suo interno. Ecco perché la mobilità, delle persone e delle merci, riveste un ruolo determinante nella sfida di rendere le città sempre più vivibili, attrattive e sostenibili.

Oggi tutti i centri urbani affrontano i temi legati alla mobilità, all’accesso, al transito e alla sosta. I decisori pubblici, dal canto loro, sono chiamati a ridurre gli effetti negativi dell’impatto ambientale delle città, in termini di qualità dell’aria e sicurezza stradale, governando in modo flessibile la costante crescita di domanda di servizi. Per riuscirci hanno però bisogno di una strategia in grado di utilizzare al meglio le importanti innovazioni tecnologiche a disposizione, come l’Intelligenza Artificiale, l’Internet of Things e i Big Data.

Ottimizzare l’accesso ai servizi è quindi fondamentale per garantire una mobilità urbana non solo più efficiente, ma anche più green.

Il Curbside Management

Come abbiamo raccontato anche nel nostro case history relativo al Curbside Management, per esempio, il curbside, cioè lo spazio urbano su strada adiacente al marciapiedi e il marciapiedi stesso, costituisce il punto di partenza e di arrivo per una vasta gamma di servizi di mobilità, rappresentando una vera e propria rete capillare urbana e, quindi, una importante risorsa per le nostre città.

La proliferazione della mobilità condivisa, gli acquisti on-line e la necessità di limitare il contatto con la home delivery hanno però nell’ultimo periodo generato nuova domanda di utilizzo del curbside, introducendo nuove forme di competizione tra i city users e delineando una corsia preferenziale per lo sviluppo di un concetto di consegne e ritiri di prossimità. Da qui si è reso urgente un cambio di rotta nella gestione degli spazi pubblici. Una sfida che però, per essere affrontata, “necessita di strumenti che consentano alle amministrazioni pubbliche europee di attivare un dialogo virtuoso con i city users, basato su principi di condivisione degli spazi, sulle ipotesi di tariffazione, sulle regole e sui criteri di premialità, gestendo i potenziali conflitti tra i diversi soggetti che, quotidianamente, usano gli stessi spazi nelle stesse ore del giorno e, allo stesso tempo, dotando le città di aree verdi anche allo scopo di valorizzare dal punto di vista immobiliare delle aree interessate, con impatti anche sugli investimenti” ha spiegato Paola Cossu, Amministratore Delegato di FIT Consulting e autrice dell’approfondimento dedicato alla tematica.

Le nostre città, quindi, necessitano di essere ripensate sulla base delle esigenze dei cittadini ma sempre nell’ottica di uno sviluppo sostenibile.

Quale è quindi il futuro delle Augmented City?

“La sfida è aperta – si legge nel report di Engineering – e deve tenere sempre più conto dei cittadini e delle loro esigenze, del rispetto dell’ambiente circostante ma anche dell’impatto sulle imprese e di conseguenza sullo sviluppo economico di un intero territorio. Il futuro inizia oggi, si compie nel momento esatto in cui prendiamo delle decisioni che influenzano positivamente o meno le nostre vite”.