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Camion a guida autonoma: i risultati del progetto tedesco ANITA

La guida autonoma, oltre che per i normali veicoli, come abbiamo avuto modo più volte di raccontare su questo blog, sta diventando realtà anche per quanto riguarda il trasporto merci e quindi, in particolare, i camion.

In un precedente approfondimento abbiamo già fatto il punto della situazione sullo stato dell’arte dei camion a guida autonoma negli Stati Uniti e in Europa, raccontando come i primi esperimenti siano già stati messi in campo.

Leggi qui l’approfondimento sullo stato dell’arte della guida autonoma nel campo dei trasporti.

Il progetto ANITA

Un recente progetto tedesco proprio in quest’ambito si è posto come obiettivo quello di utilizzare truck autonomi per il trasferimento dei container dalla strada alla ferrovia, rendendo così i processi più efficienti, facili da pianificare e flessibili. Si tratta del progetto ANITA – Autonomous Innovation in Terminal Operations al quale hanno preso parte diversi soggetti compresi costruttori, istituzioni accademiche, aziende di trasporto ed enti che si occupano di Ricerca & Sviluppo.

I test drive, che prevedevano comunque la presenza a bordo di un autista sempre pronto ad intervenire in caso di necessità, sono stati portati avanti per oltre un anno, con l’obiettivo di confrontare il prototipo autonomo con le reali condizioni di impiego e ad oggi, come annunciato dal team R&D di uno dei partner coinvolti, la tecnologia alla base del progetto è pronta.  Per la definitiva messa a punto si sta invece avviando un confronto diretto per sviluppare ulteriormente il sistema in termini di affidabilità operativa e valore aggiunto per i futuri utenti.

Ma entro quando potremo vedere i camion a guida autonoma nei terminal?

I numeri non sono altro che delle stime, ma entro la fine del decennio potremmo iniziare a vedere circolare i primi prototipi.

Intanto, per il prossimo futuro sono in programma nuovi test drive presso il deposito container di DB Intermodal Services e il terminal DUSS a Ulm Dornstadt.

 

Fonte: VadoetornoWeb