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I droni taxi cambieranno la mobilità?

Abbiamo già parlato in passato, in questo approfondimento, della possibilità di rivoluzionare l’eCommerce portando la mobilità nello spazio aereo sopra le città grazie ai droni.

Ma a che punto siamo con la mobilità delle persone?

I droni taxi sembrano essere oggi non più solo un sogno futurista, quanto invece una realtà che sta prendendo forma sia dal punto di vista tecnologico che – non meno importante – anche sotto il profilo normativo.

Le prime sperimentazioni di sistemi di advanced air mobility, cioè collegamenti aerei intraurbani operati da veicoli VTOL (Vertical Take off anche Landing) sono già state avviate in diverse città di tutto il mondo e presto potrebbero arrivare anche in Italia.

I mini veivoli sono completamente elettrici e a decollo e atterraggio verticale, dispongono da due a quattro posti e sono già predisposti per essere guidati da remoto.

Gli spazi dedicati all’atterraggio e al decollo sono i vertiporti e potrebbero rappresentare un’alternativa concreta al traffico urbano e alle congestioni nelle città.

In Italia, i primi taxi volanti potrebbero arrivare a Milano in vista delle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, mentre a Roma un accordo siglato tra aeroporti di Roma e la società tedesca di volocopter potrebbe portare alla realizzazione entro tre anni un servizio di taxi-droni a emissioni zero.

Droni e logistica

Per quanto riguarda l’utilizzo dei droni nel mondo della logistica, invece, si era già espresso in passato Massimo Marciani, presidente FIT Consulting: “L’idea dell’utilizzo dei droni nella logistica e in particolar modo nella logistica urbana è un’ipotesi sicuramente molto suggestiva e interessante. Si tratta di un’idea che introduce una terza dimensione nella distribuzione urbana delle merci. Certo è che se vogliamo che questo tipo di mercato possa realmente sostanziarsi con servizi economicamente interessanti per chi li acquista e chi li fornisce, abbiamo bisogno di un impianto normativo e commerciale che seguano queste direzioni, serve cioè da un lato una norma che consenta di poter suddividere lo spazio urbano così da poter scegliere quali corridoi dedicare ai servizi e quali per uso commerciale, dall’alto lato serve un modello di business solido che preveda una redditività di questo genere di servizi tenendo conto degli elevati costi infrastrutturali per mettere in piedi una flotta di droni”.