loader image

FIT Consulting è “socio del mese” per la newsletter di maggio di TTS Italia: l’intervista a Paola Cossu, CEO FIT Consulting, e lo speciale dedicato al progetto europeo DISCO, coordinato da FIT

È disponibile online, sulla newsletter di maggio di TTS Italia, l’intervista a Paola Cossu, CEO FIT Consulting, dedicata al tema della logistica urbana, oltre allo speciale approfondimento dedicato a DISCO, l’innovativo progetto cofinanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Horizon Europe, coordinato da FIT Consulting.

Ringraziando TTS Italia per l’opportunità, riportiamo di seguito l’intervista integrale a Paola Cossu e l’approfondimento dedicato al progetto DISCO inseriti nella sezione “socio del mese”.

Intervista a Paola Cossu, CEO FIT Consulting

Che ruolo gioca una gestione dinamica degli spazi urbani nella logistica e nei nuovi modelli per uno sviluppo urbano resiliente?

Le principali difficoltà riscontrate dalle città europee nell’operatività quotidiana riguardano i cambiamenti dirompenti nelle abitudini dei consumatori, i nuovi modelli di mobilità e gli effetti del Covid-19, che insieme hanno generato una crescita del numero di consegne e un aumento della pressione sul sistema mobilità, limitando sempre di più la – già scarsa – disponibilità di aree per le operazioni di delivery. Questo implica una forma estrema di domanda di flessibilità, consegne in ogni luogo, possibilità di cambiare i piani in corsa, aspettativa di non pagare la consegna e la restituzione gratuita e veloce dei resi, cambiando quindi, in maniera dirompente, le esigenze di logistica. L’ultimo miglio è la competente più costosa dell’intera catena logistica generando oltre il 50% del costo totale, con le consegne fatte ormai direttamente al consumatore finale piuttosto che ai negozi. Si rende necessaria, quindi, una ri-allocazione dinamica e ottimale degli spazi urbani, integrando il trasporto merci urbano all’interno di una efficientata “rete di reti” e un utilizzo dinamico e flessibile degli spazi e delle strutture disponibili. I nuovi modelli di efficientamento, quali la logistica di prossimità, l’omnicanalità, le smart zones, e le città dei 15 minuti, hanno ottime potenzialità di rendere, se implementate in un futuro molto prossimo, le aree urbane nodi polifunzionali indipendenti, intelligenti e interconnessi.

Quali soluzioni possono facilitare lo scambio dei dati su base volontaria tra gli stakeholder nella logistica urbana? 

Prima di parlare di scambio di dati nella logistica urbana occorre comprendere il contesto: “Knowledge requires both belief and truth. Without the ability to verify the truthfulness of a belief there can be no knowledge”, come citava H. Frankfurt nel 2005 in On Bullshit. Negli ultimi anni, i dati – specialmente nella mobilità urbana – sono equivalente di trasformazione digitale e necessari in ogni modello di sviluppo basato sui principali modelli di innovazione e decarbonizzazione. La potenziale sostenibilità ed efficienza del sistema della logistica urbana è basata sulla “data economy”, elemento centrale per la trasformazione digitale, così come l’integrazione di una rete di sistemi. Una soluzione innovativa per la condivisione dei dati è il Data Space che introduce una interoperabilità semantica nel sistema di gestione dei dati su livelli multipli, gestendo contemporaneamente dati commerciali, proprietari e aperti, adottando un modello di condivisione coordinata dei dati e la creazione del valore per i diversi livelli di servizio. Un Data Space nella logistica urbana è in grado di delineare standard comuni sui diversi modelli di business e governance, offrendo un portfolio di funzioni chiave che rappresentano servizi generici e ri-usabili, e crea le condizioni ottimali per il coinvolgimento degli stakeholder all’interno di un sistema di condivisione dei dati customizzato e anonimizzato, con l’accesso a un catalogo di servizi federati nel pieno rispetto dei principi di sovranità, interoperabilità e fiducia.

Quali sono le tecnologie abilitanti nella logistica urbana e gli asset innovativi con maggiori potenzialità ad aiutare le città nel perseguire una reale trasformazione digitale con misure che siano interoperabili e replicabili?

In questo contesto, la capacità delle amministrazioni locali di acquisire e gestire in maniera ottimale le informazioni verso una trasformazione digitale della pianificazione della mobilità delle merci, la conoscenza in tempo reale dei dati e l’uso delle nuove tecnologie sono gli asset abilitanti più rilevanti e dirompenti, tra cui ricordiamo i principali: Gestione flessibile della zona curb, rete stradale nevralgica che, se non gestita, genera numerosi conflitti tra i player di mobilità delle merci e delle persone. Un esempio è l’utilizzo di aree di carico e scarico “smart” e flessibili. Controllo Dinamico degli Accessi (DAC) per l’ottimizzazione dei percorsi, che può essere implementato mediante sistemi automatici di comunicazione riguardanti la regolamentazione per l’accesso in città. Smart micro-hub network management, per ridurre il numero di consegne ottimizzando i carichi, incentivando l’utilizzo di modi di trasporto zero-emissioni nelle aree ad alta densità low/zero, con servizi aggiuntivi (ricarica per le bici elettriche, manutenzioni, magazzino, e lockers). Nuovi modelli di cooperazione flessibile dei magazzini per il consolidamento, mediante la gestione dinamica degli spazi destinati all’e-commerce, allestendo aree di prossimità off-road per carico e scarico localizzate in prossimità della destinazione finale (Warehouse-as-a-service). Digital Twins per decision making in tempo reale, per definire le azioni che un’amministrazione locale deve introdurre per una logistica urbana efficiente con l’integrazione dei dati provenienti dai logistics Service Providers. Collaborative storage capacity tra gli operatori, i Virtual Freight Centre, unendo domanda e offerta per trovare streams di disponibilità di infrastrutture non utilizzate per Il magazzino, i “freight hotels”. È importante reindirizzare in maniera mirata le priorità di mobilità e accessibilità favorendo nuovi modelli sociali fondati su principi e tecnologie, per avviare una transizione digitale ed ecologica e uno modello sviluppo sostenibile delle città.

Il progetto del momento

DISCO: il supereroe della transizione digitale della logistica urbana. Il suo sogno è aiutare cittadini, pianificatori e imprese nell’uso strategico di spazi e beni per realizzare città europee resilienti, smart, e sostenibili

DISCO è un progetto innovativo della durata di 42 mesi cofinanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Horizon Europe, coordinato da FIT Consulting e in particolare da Paola Cossu, coordinatrice, e Paola Astegiano, project manager. Con i suoi 47 partner, DISCO si propone di accelerare l’upscaling verso una nuova generazione di logistica urbana e un quadro di pianificazione intelligente, consentendo così la transizione verso città europee decarbonizzate e digitali, fornendo strumenti e metodi innovativi, cambiando il paradigma della logistica e della pianificazione urbana con un approccio guidato dal Physical Internet.
Perché DISCO? Nell’industria discografica la musica era inizialmente fruita usando un supporto fisico in vinile, nastro magnetico o metallo. Adesso la musica è de-materializzata e si ascolta mediante abbonamento su piattaforma dati che distribuisce le royalties e consente un uso di massa dei repertori musicali con il telefonino –  come Spotify, che non è una casa discografica – dalla maggior parte degli utenti musicali, ovunque si trovino e qualsiasi musica si voglia ascoltare (Music as a Service). In Disco si ha la stessa visione evolutiva: digitalizzazione, iper-connessione, collaborazione, sincronizzazione e neutralità per una logistica urbana come servizio (Logistics as a Service).

Una riallocazione dinamica e ottimale dello spazio richiede, oltre che la collaborazione degli stakeholders, l’integrazione del trasporto merci urbano all’interno di una “rete di reti” gestita in modo efficiente, sfruttando aree e strutture sottoutilizzate, in base alle esigenze della domanda. DISCO agisce quindi introducendo quattro importanti Game Changers nell’ultimo miglio della catena logistica: accelerare la transizione di soluzioni digitali, fisiche ed economicamente e socialmente sostenibili abilitate da nuove tecnologie, assicurandone l’interoperabilità, attraverso lo sviluppo di una Meta Model Suite ispirata alla Physical Internet e composta da cinque elementi funzionali “DISCO-X”: DISCOCURB, DISCOPROXI, DISCOBAY, DISCOESTATE e DISCOLLECTION e aiuterà l’implementazione di 23 misure testate (real-live) in otto Living Labs; disegnare un “cloud città”, in cui la città stessa svolge il ruolo ci centro nodale per la distribuzione dei dati sulla base dei servizi e in grado di abilitare la fiducia e la protezione dei dati per garantire l’interoperabilità di servizi e protocolli comuni. E’ possibile così creare valore sulla base dei dati reali alineando le sfide digitali tra gli stakeholder pubblici e privati. A tal fine DISCO introduce i Data Space nei Living Labs, in grado di svolgere il ruolo di pipeline di dati, anonimizzati e personalizzati consentendo una migliore collaborazione e coordinamento tra i diversi stakeholder sulla base dei servizi che si intendono implementare. guidare le città nel cambiamento di paradigma sui Piani di logistica urbana sostenibile, introducendo un approccio polifunzionale, come le Aree Urbane Funzionali, per sincronizzare i centri e le periferie con una distribuzione mista e ottimale dello spazio e degli usi del territorio, sulla base della domanda di servizi; accelerare l’adozione di modelli di business innovativi basati sul principio di condivisione dei dati tra attori pubblici e privati, stimolando un modello di collaborazione e una maggiore valorizzazione delle aree urbane e peri-urbane a servizio della logistica.

La Meta Model Suite guida i Living Labs nell’ottimizzazione dell’uso e dell’allocazione strategica degli spazi urbani, nell’uso polifunzionale degli edifici con aree disponibili (es. Fiere), nell’implementazione di hub che operano con servizi co-modali (es. fluviali), nella riduzione dei km percorsi e delle distanze, nel raggiungimento di ottimi risultati operativi e nella riduzione drastica della congestione attraverso un routing dinamico e modelli di micro consolidamento e di magazzino on-demand. Il Data Space, ha quindi il compito di assicurare standard sui modelli di business e di governance per una migliore condivisione dei dati, offrendo un portafoglio di servizi. Con la digitalizzazione al centro dell’ecosistema della logistica urbana, e una condivisione volontaria dei dati, si potranno introdurre nei PULS misure condivise, sostenibili e in linea con l’agenda Europea (es. Urban Mobliity Framework).

Le 23 misure innovative introdotte da DISCO saranno sperimentate in 8 Living Labs: 4 Starring Living Lab, Copenhagen (DK), Ghent (BE), Thessaloniki (EL) ed Helsinki (FI) (Fase 1); 4 Twinning Living Lab, Padova (IT) e il cluster spagnolo con BarcellonaValencia e Zaragoza (ES) (Fase 2) e 4 Early Adopters, Praga (CZ), Piacenza (IT), Aarhus (DK) e North Hesse (DE) (Fase 3). Le città coinvolte si estendono da nord a sud e da est a ovest lungo i corridoi della TEN-T, a supporto delle linee guida riviste per la TEN-T secondo le quali le città dell’UE che fanno parte della rete dovranno adottare un PUMS armonizzato con il PULS e sviluppare sistemi di indicatori e di condivisione dei dati per raccogliere le informazioni necessarie per il monitoraggio delle misure. Sette degli 8 Living Labs di DISCO sono state selezionate tra le 100 EU Mission cities.

L’approccio ispirato alla Physical Internet implementato in DISCO consente un’integrazione di sistemi e rete di reti a supporto delle città che hanno intrapreso il percorso verso una transizione digitale ed ecologica, armonizzando la logistica all’interno delle politiche di mobilità e della pianificazione urbana. Nell’ambito di un approccio “cloud” guidato dai dati, una città potrebbe ad esempio, multare in modo equo chi abusa dell’uso delle infrastrutture e, grazie all’accesso in tempo reale a dati sul suo utilizzo, evitare costosi investimenti infrastrutturali, ottimizzandone l’utilizzo nelle diverse ore del giorno, controllando in modo dinamico l’accesso riducendo la congestione o l’uso smodato e improprio delle infrastrutture stesse.