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Green Economy: presentata la roadmap degli Stati Generali

Quale ruolo giocherà l’Italia nel prossimo decennio per lo sviluppo della Green Economy e quali passi dovrà compiere per raggiungere gli obiettivi prefissati? I trasporti e la logistica che ruolo avranno?

Questi i temi al centro del dibattito della decima edizione degli Stati Generali della green economy che ha preso il via a Rimini nella cornice di Ecomondo-Key Energy e durante la quale si sono discusse le azioni che l’Italia dovrà portare avanti nel prossimo decennio per compiere un grande passo in avanti e diventare così una delle locomotive europee della green economy.

La due giorni green è stata organizzata dal Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 68 organizzazioni di imprese, in collaborazione con il Ministero della Transizione Ecologica e la Commissione europea e con il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

La roadmap per la transizione

In particolare, gli Stati Generali hanno elaborato una roadmap completa di obiettivi e traguardi da raggiungere entro il 2030, tra cui:

  1. L’approvazione di una legge per la protezione del clima e per aumentare il passo nelle misure per la neutralità climatica;
  2. Il raddoppiamento delle energie rinnovabili dal 20 al 40% e il conseguente taglio al consumo di combustibili fossili del 40% entro il 2030;
  3. L’introduzione di misure di adattamento coinvolgendo attivamente le città nel raggiungimento dei target climatici;
  4. La valorizzazione e lo sviluppo di potenziali dell’Italia per l’economia circolare e il riciclo vincolando almeno il 50% delle risorse del PNRR per sostenere progettazione e innovazione di processi produttivi e di prodotti in direzione circolare;
  5. La semplificazione delle procedure End of waste e la promozione dell’impiego di materiali riciclati;
  6. L’accelerazione della decarbonizzazione dei trasporti aumentando gli investimenti per il trasporto pubblico locale, disincentivando l’uso dell’auto privata in città e approvando una legge quadro per la mobilità condivisa;
  7. Il sostegno alla transizione ecologica dell’agricoltura attraverso l’approvazione di una legge per la tutela del suolo;
  8. Il miglioramento, la tutela e la valorizzazione del capitale naturale recuperando i ritardi dell’Italia nella digitalizzazione per sostenere la transizione ecologica.

La Relazione sullo stato della Green Economy

Come ogni anno, inoltre, è stata presentata la Relazione sullo stato della Green Economy in Italia. In particolare, nel 2020, complice la pandemia, le emissioni di gas serra sono calate di circa il 9,8%, ma nel 2021 hanno ripreso a crescere, tanto la situazione climatica ha continuato a peggiorare ed entro lo scadere dell’anno in corso si stima un ritorno al +6% di emissioni inquinanti.

Per raggiungere dunque gli obiettivi posti dal Green Deal europeo entro il 2030, che prevede una riduzione del 55% delle emissioni entro il decennio, l’Italia dovrebbe tagliare le proprie emissioni del 26,2, entro il 2030, riducendole del 2,6% all’anno nei prossimi 10 anni.

La situazione, quindi, richiede uno sforzo comune e molteplici azioni per poter raggiungere gli sfidanti obiettivi posti per il decennio.

In questo contesto, anche il settore della logistica e dei trasporti può e deve giocare in questo processo di transizione un ruolo cruciale.

Trasporti e logistica verso la svolta green

Come sottolineato più volte, anche i trasporti giocano un ruolo di prim’ordine in questa fase di transizione.

In primo luogo, è fondamentale l’implementazione di veicoli elettrici e sostenibili nell’ambito del trasporto pubblico locale, ambito nel quale l’Italia dimostra di essere ancora molto indietro rispetto ad altre realtà europee.

Favorire la mobilità condivisa e modalità più sostenibili di trasporto, sia delle merci che delle persone, è infatti un passo fondamentale da compiere per avvicinarsi agli sfidanti obiettivi di decarbonizzazione che ci attendono per il decennio.

Per quanto riguarda più in generale la mobilità elettrica, invece, anche i punti di ricarica presenti sul territorio nazionale necessitano di essere implementanti. Ad oggi, infatti, i punti di ricarica in Italia sono solo 23mila, ma l’obiettivo è di raggiungere quota 100mila entro il 2030.

Secondo una recente ricerca di Continental Italia, infatti, la società italiana risulta essere propensa e incuriosita dalla svolta elettrica, ma non sembra ancora pronta ad affidarsi completamente a questa nuova frontiera, a fronte – anche – della carenza infrastrutturale per quanto riguarda le colonnine di ricarica di auto elettriche. 

 

Fonte: TTS Italia