loader image

Logistica, ecco come cambia l’autotrasporto

Logistica, ecco come cambia l’autotrasporto

In un quadro generale in cui l’economia globale da metà del 2018 ha subìto un deciso rallentamento che influenzerà anche il 2019, prima di iniziare una nuova fase di ripresa prevista nel 2020, il traffico merci su strada a livello europeo registra un’evoluzione non uniforme, con i paesi dell’Est Europa in netta ascesa.

Traffico e fatturato in crescita

L’aumento del volume di merci trasportate in Italia, accompagnato da un incremento di traffico, sia in termini di veicoli pesanti sulle autostrade sia in generale di viaggi su gomma, segnano una ripresa economica contraddistinta da un fatturato complessivo in crescita a partire dal 2013. Contributo da considerare per tale risultato è sicuramente rappresentato dalla riorganizzazione del trasporto in conto terzi, che ha portato ad una riduzione del numero di imprese di autotrasporto con una conseguente maggiore concentrazione del settore.
La crescita di fatturato delle aziende di trasporto insieme alla riduzione del numero di operatori indicano un aumento della concentrazione del settore, come confermato anche dall’allargamento – dal 2013 in poi – della forbice tra fatturato e numero di imprese. Un trend positivo nei bilanci si registra anche nel settore della logistica conto terzi nel suo complesso. In tale contesto, le innovazioni tecnologiche e digitali giocano un ruolo chiave nel migliorare la logistica in termini di efficacia ed efficienza dei processi, grazie all’utilizzo in tempo reale delle informazioni e al coinvolgimento dell’intera filiera nell’organizzazione delle attività.
Il segmento dei veicoli commerciali medi e pesanti, con un andamento del mercato sostanzialmente positivo, dimostra la presenza ancora importante di imprese che acquistano mezzi piuttosto che noleggiarli. Si continua poi ad evidenziare la centralità del gas naturale come trazione alternativa.
Il parco commerciale leggero, grazie anche alla presenza di incentivi statali e regionali, evidenzia un effettivo potenziale di sviluppo del mercato per i veicoli meno emissivi in ambito urbano, che risponde alle richieste di valorizzazione del territorio cittadino collegate all’assenza di emissioni allo scarico e alla silenziosità di marcia tipici dei veicoli elettrici.

Trasporto su strada verso Est

A livello europeo, la Polonia risulta essere uno dei Paesi più significativi per il trasporto stradale confermandosi al primo posto davanti a Germania, Francia, Regno Unito e Italia. Tali nazioni nel loro complesso rappresentano il 69% del totale in termini di tonnellate-km trasportate su strada a livello europeo (dati al 2017).
L’Italia riporta maggiori distanze percorse rispetto alla media europea e un recupero in termini di veicoli-km percorsi da tutti i vettori con portata superiore a 3,5 tonnellate sia su corto sia su lungo raggio. Spicca, inoltre, il fenomeno del cabotaggio che nel 2016 è stato caratterizzato sull’intera rete stradale da un flusso di scambio dell’Italia con l’estero stimato pari a circa 16,8 milioni di veicoli, di cui poco meno di 10 milioni (60% circa) riconducibili a veicoli con motrice di nazionalità straniera. Inoltre, per i valichi su strada, i punti di origine/destinazione sul territorio italiano sono stati generalmente localizzati nelle regioni settentrionali con l’aggiunta di Toscana e Lazio.
Il mercato italiano dei veicoli commerciali, guidato dalle regioni settentrionali e seguito da quelle centrali, evidenzia una contrazione della categoria dei leggeri durante tutto il 2018. Il ridimensionamento di tale mercato può essere ricondotto ad un aumento della domanda con picchi non programmabili risultante da fenomeni quali l’e-commerce gestita dai corrieri con il ricorso al noleggio. Ne è dimostrazione il fatto che la locazione a breve termine di furgoni abbia fruttato nel 2017 oltre 60,4 milioni di euro (+5,8%). Dal lato dell’offerta si è registrato infatti un aumento medio di circa 800 furgoni per flotta con anche un miglioramento nella percentuale di utilizzo dei mezzi che è passata da 61,5% a 67,3%. La combinazione tra incremento della flotta e ottimizzazione dell’uso ha portato poi a un aumento nel numero medio di giorni di noleggio (+25%).

Camion sempre più green

Andando a considerare gli aspetti ambientali, rispetto al totale di emissioni globali di CO2, la componente attribuibile a tutte le modalità di trasporto incide per il 23%, mentre i veicoli leggeri e pesanti gravano, ciascuno, per circa l’8% del totale di emissioni di CO2 del settore. A livello nazionale è stato quindi pianificato un ambizioso percorso di sviluppo delle energie rinnovabili in ambito trasportistico, al fine di raggiungere una quota pari al 10,6% nel 2020 e al 16,2% nel 2030. Tali prospettive sono state quindi innalzate dalla Strategia Energetica Nazionale del 2017 che si è posta l’obiettivo di raggiungere il 21% dei consumi da fonte rinnovabile al 2030. In tale contesto l’industria dei veicoli pesanti si sta sempre più impegnando nel continuare a ridurre le emissioni di gas a effetto serra aumentando l’efficienza dei consumi mediante tecnologie sempre più avanzate.
È per questo che oggi l’autotrazione sta affrontando una transizione energetica che mira a superare le alimentazioni convenzionali in un’ottica di riduzione delle emissioni di CO2. Tra le alimentazioni alternative che più recentemente stanno suscitando interesse nel settore del trasporto su gomma con mezzi pesanti vi è il metano. Il trend risulta, infatti, essere in costante ascesa e lo dimostrano anche i numeri se si considera che nel primo trimestre 2018 sono stati immatricolati 616 camion a gas naturale oltre le 3,5 tonnellate, di cui 517 alimentati con metano liquido (LNG), contro i 523 mezzi registrati nel 2017, dei quali 304 a LNG. In linea con tali tendenze, molteplici Piani Urbani della Mobilità Sostenibile che i Comuni italiani stanno elaborando prevedono una strategia volta a sviluppare nel medio-lungo periodo una visione di sistema della mobilità urbana definendo una serie di obiettivi di sostenibilità ambientale tra cui la razionalizzazione della logistica urbana anche attraverso regole sempre più stringenti di accesso alle aree urbane.

Logistica come servizio

Oggi si può affermare che non solo è in atto una nuova rivoluzione digitale, ma si sta altresì verificando una vera e propria conseguente evoluzione della logistica in termini di servizio piuttosto che di prodotto. La necessità di offrire un servizio altamente personalizzato sta portando le aziende a ripensare ai propri sistemi logistici, facendo scaturire come fattore centrale la necessità e l’opportunità di connettersi all’interno di una rete collaborativa di più attori, ovvero un ecosistema di beni e competenze condivise, tali da garantire una maggiore flessibilità e tempestività. La chiave di volta è rappresentata quindi dalla collaborazione tra aziende e dalla condivisione di tecnologie, capacità e risorse.
In futuro il mercato della logistica appare quindi avviarsi verso forme di concentrazione degli operatori in grado di gestire grandi flussi e importanti volumi con veicoli del segmento medio-pesante in grado di svolgere con efficienza servizi di primo miglio con alimentazioni che garantiscono massima efficienza energetica sebbene senza particolari pressioni sul contenimento estremo delle emissioni. A completamento, sarà necessario disporre di mezzi di portata contenuta con motorizzazioni alternative, per attività di ultimo miglio e di distribuzione delle merci in ambito urbano.

Il ruolo di FIT Consulting

FIT Consulting studia da vicino le tematiche relative al trasporto su strada nel breve e lungo raggio, uno degli anelli fondamentali del sistema logistico nazionale. Grazie alle analisi condotte, FIT Consulting ha acquisito una conoscenza profonda del settore e della sua evoluzione nel futuro, permettendo a diverse realtà aziendali di avviare una valorizzazione della propria mission aziendale e pianificare lo sviluppo del proprio business a medio e lungo termine.