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Mobilità: nel 2023 cresce la domanda degli italiani, tranne che per il Trasporto Pubblico Locale

Mobilità 2023

La domanda di mobilità mantiene in Italia una tendenza positiva per quasi tutte le modalità di trasporto: nel terzo trimestre 2023 si registra infatti una crescita rispetto all’analogo periodo del 2022.

È quanto emerge dal III Report trimestrale dell’Osservatorio sulle tendenze di mobilità predisposto dalla Struttura Tecnica di Missione (STM) del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti realizzato al fine di monitorare l’evoluzione e le esigenze del settore dei trasporti e della logistica, così da pianificare e programmare al meglio gli investimenti nelle infrastrutture e nei servizi di trasporto. Le analisi si basano sui dati messi a disposizione dagli operatori multimodali nazionali e dalle Direzioni Generali del Ministero.

Confrontando i dati dei primi nove mesi 2023 con quelli degli anni precedenti, emerge infatti come quasi tutte le modalità di trasporto abbiano recuperato i livelli di domanda pre-pandemia. Quasi, perché fanno eccezione i soli passeggeri sul trasporto pubblico locale che mostrano ancora un disavanzo compreso tra il 12% ed il 21%.

A settembre 2023 gli italiani che si sono spostati ogni giorno sono stati quasi 38 milioni (oltre il 75% della popolazione di riferimento), ciascuno dei quali ha effettuato mediamente circa 2,6 spostamenti al giorno per un totale di oltre 97 milioni di spostamenti, pari a circa 1,9 miliardi di spostamenti*km/giorno. Nei giorni feriali ci si sposta leggermente di più di quelli festivi (+5%) e con un maggior numero di spostamenti medi pro-capite (+2%). La maggior parte degli spostamenti è di natura locale, infatti la percentuale di utenti medi/giorno che si spostano entro i 50 km è circa il 73% del totale.

Tuttavia, si continua a registrare una eterogeneità sul territorio nazionale: la percentuale di popolazione mobile varia da valori prossimi al 70% in Liguria, Puglia, Sicilia e Sardegna, a valori intorno all’80% in Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Veneto, Marche, Umbria, Abruzzo e Molise e pari a circa il 75% per le altre Regioni.

Il Report integrale dell’Osservatorio è disponibile online sul sito del Ministero.

Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti