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“Sicurezza Stradale: Obiettivo zero vittime”. Presentati i risultati della Ricerca ANAS. Ospite Massimo Marciani, presidente FIT Consulting

Il 21 novembre 2022, in occasione della Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada si è tenuta la terza edizione di “Sicurezza Stradale: Obiettivo zero vittime” organizzato da Anas insieme a PIARC Italia, l’associazione mondiale della strada, in collaborazione con l’Ordine degli ingegneri della Provincia di Roma e il Centro di Documentazione Giornalistica e con il patrocinio del Consiglio Nazionale Ingegneri.

Nella sessione plenaria della mattina sono stati presentati sia la nuova indagine Anas sugli stili e i comportamenti di guida, sia lo studio del Politecnico di Milano sulla incidentalità della rete stradale, mentre la fase pomeridiana si è focalizzata sulle tecnologie, innovazioni e soluzioni per il futuro della mobilità e della sicurezza stradale con il fondamentale contributo del Comitato tecnico PIARC Italia 3.1 – Politiche e programmi nazionali di sicurezza stradale, con un focus sulle utenze vulnerabili.

Massimo Marciani, presidente FIT Consulting ed esperto PIARC, è intervenuto nel corso della giornata sul tema “L’utilizzo degli ADAS nei veicoli. Prospettive per i nuovi veicoli ed opportunità”. “Sulle nostre strade – ha sottolineato Marciani – ci sono diverse tipologie di utenti: gli utenti vulnerabili, i guidatori non professionali, i guidatori professionali e, infine, i veicoli commerciali. È proprio questo ultimo segmento che va particolarmente attenzionato partendo dalle persone, cioè coloro che guidano questi veicoli. Suggerisco quindi di partire verticalmente dalle categorie professionali rendendo compatibili le missioni di queste persone con i percorsi e quando questi non lo sono devono essere bloccati. Senza l’aiuto e l’impegno contestuale del settore automotive, cioè di chi produce i veicoli, però, questo passo non sarà possibile”. Marciani ha infine concluso sottolineando come “esistono già sistemi di guida autonoma di livello 4 che consentono, per esempio, di non far partire un veicolo quando rileva che il guidatore non è nelle condizioni di potersi mettere alla guida. Questi sistemi ad oggi non sono ancora su strada. Occorre quindi lavorare in questa direzione per rendere le strade più sicure”. 

 

La registrazione integrale dell’intervento di Massimo Marciani è disponibile Cliccando qui

La ricerca Anas

 Nel corso della giornata è stata inoltre presentata la seconda edizione della “Ricerca sugli stili di guida” promossa da Anas sulle cattive abitudini degli automobilisti lungo le strade e autostrade di competenza. La rilevazione condotta dall’Istituto CSA Research – Centro Statistica Aziendale evidenzia che il 54,1% dei conducenti non utilizza la freccia al momento del sorpasso; nel 41,7% dei casi non vengono utilizzati i dispositivi per la ritenuta dei bambini nei sedili anteriori; la percentuale sale al 48,4% in caso di bambini nei sedili posteriori. Inoltre, si evidenzia come gli automobilisti al volante hanno una percezione di sé e dei propri comportamenti decisamente indulgente e il dito puntato contro gli altri. Infatti, i pericoli che causano incidenti o situazioni potenzialmente a rischio vengono attribuiti alle condotte altrui.

Fattori sociologici e psicologici: i dati sulla percezione di sé e degli altri

Nella percezione di sé e degli altri, mentre si è alla guida, si evidenzia una significativa discrepanza. Per quanto riguarda il rispetto delle regole del codice della strada, in una scala da 1 a 10, il giudizio su sé stessi oscilla tra un punteggio compreso tra l’8 e l’8,8. Decisamente meno clementi quando si esprime un giudizio sugli altri: qui la percezione raccoglie consensi che vanno da 5 a 5,9.

Questa forma di distorsione percettiva, nota come self serving bias, si accentua in modo particolare nel contesto della guida, investendo il giudizio sulla totalità dei comportamenti. L’automobile rappresenta da sempre un oggetto fortemente identitario nella cultura italiana.

Non solo un mezzo di trasporto, ma anche di espressione della propria personalità, una seconda casa in cui si vuole essere comodi e riflettere il proprio stile. Guidare l’auto è dunque un’attività che occupa un tempo significativo della giornata e in cui si riflettono valori e gusti personali.

Nella guida le persone investono tempo e intelligenza, confrontandosi con un contesto che però, soprattutto nei centri metropolitani o trafficati, può essere anche molto stressante.

Come attività che prevalentemente si svolge da soli, la guida enfatizza inoltre una prospettiva individualistica con atteggiamenti di idealizzazione di sé e ostilità verso gli altri. In sostanza, la guida rappresenta un piacere individuale mentre gli altri guidatori sono visti come anonimi e potenziali ostacoli, i cui comportamenti sono scorretti.

Il mancato rispetto delle regole

Maglia nera per il mancato uso delle frecce. Dalle osservazioni dirette su strada emerge, infatti, come il 54,1% dei conducenti non utilizzi gli indicatori di segnalazione per il cambio di corsia in fase di sorpasso. Percentuale analoga (54%) non li utilizza per segnalare il rientro dopo il sorpasso. I dati non sono più confortanti per altre tipologie di manovra: il 35,4% degli automobilisti non segnala l’ingresso in strada da rampa di accesso, mentre il 19,5% non indica l’uscita.

Mancato rispetto delle norme del codice della strada anche per quanto riguarda l’utilizzo dei dispositivi di ritenuta per bambini: il 41,7% non li utilizza sul lato anteriore della vettura, dato che peggiora se riferito al sedile posteriore dove la percentuale di chi non ne fa uso sale al 48,4%. Infine, il 10,3% dei conducenti usa impropriamente il telefono cellulare e l’11,4% non indossa la cintura di sicurezza, dato che aumenta vertiginosamente per i passeggeri sul sedile posteriore (75,7%).

Non va meglio su altri fronti: su oltre 357mila veicoli monitorati, è stato rilevato il superamento del limite di velocità nel 9,6% dei casi; il mancato rispetto della distanza minima di sicurezza nel 77,7%.

“Abbiamo chiare indicazioni dalla Capogruppo FS: il traguardo è lo sfidante obiettivo di ridurre al 2030 del 50% le vittime di incidenti stradali per allineare l’Italia alle performance dei più avanzati paesi europei. Con un altro target all’orizzonte successivo, la Vision Zero entro il 2050” ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Anas, Aldo Isi.

“L’obiettivo – ha proseguito Isi – è contenuto anche nel Piano d’azione strategico sulla sicurezza stradale della Commissione europea ed è uno stimolo importante a fare sempre meglio per accrescere la sicurezza, puntando sull’innovazione tecnologica”.

“Per conseguire questi risultati – ha concluso Isi – Anas ha predisposto un piano strategico nel medio periodo articolato su più fronti (manutenzione, innovazione tecnologica e campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale), che convergono sull’obiettivo di una sempre più elevata sicurezza stradale”.

La metodologia di indagine

La campagna di indagine sulle strade Anas ha visto la realizzazione di tre diversi tipi di attività: il rilevamento di alcuni parametri di guida attraverso sistemi di rilevazione automatica (velocità, distanza e occupazione delle corsie su sei tratte stradali); interviste a un campione di 3.036 utenti; osservazioni dirette dei comportamenti di guida lungo sei differenti tipologie di strade e autostrade: il RA10 Raccordo Autostradale “Torino Caselle” in Piemonte; la strada statale 51 di “Alemagna” in Veneto; la strada statale 3bis “Tiberina” tra Terni e Ravenna; la strada statale 1 “Aurelia”, tra Roma e Livorno; la strada statale 16 “Adriatica” tra Bari e Otranto; la A2 “Autostrada del Mediterraneo”.

Le attività di osservazione diretta sono state eseguite con l’impiego di due ricercatori all’interno di un’automobile che ha percorso l’infrastruttura di interesse, registrando un campione di veicoli in transito e i comportamenti dei passeggeri a bordo.

L’impegno di Anas

Anas, in vista dello sfidante obiettivo di ridurre del 50% le vittime di incidenti stradali entro il 2030, è fortemente impegnata nell’implementare la sicurezza agendo su più fronti contemporaneamente con un piano d’azione strategico. In attuazione del grande piano industriale 2022-2031, presentato dal Gruppo Ferrovie dello Stato, Anas realizzerà 50 miliardi di euro di investimenti dei 190 miliardi previsti. Il piano prevede l’aumento delle risorse da destinare alla manutenzione programmata: al momento sono in corso 1.200 cantieri di manutenzione e 65 cantieri di nuove opere per un totale di circa 9 miliardi di investimenti.

Infine, muovendo dal dato che oltre il 93% degli incidenti deriva dal comportamento del guidatore, Anas è impegnata anche nella promozione e diffusione di una cultura della sicurezza stradale, attraverso la campagna di comunicazione “Quando guidi, guida e basta”.

 

Sul sito Anas dedicato alle iniziative della campagna “Guida e Basta” sono presenti i materiali del convegno “Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime”.