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Zone a basse emissioni: ecco i 7 passi necessari per renderle efficaci secondo Clean Cities

Le zone a basse emissioni, note anche come LEZ (Low Emission Zone), sono in aumento in tutta Europa, così come recentemente rilevato dall’analisi condotta da Clean Cities secondo cui entro il 2025 saranno in totale in Europa 507, contro le 228 rilevate nel 2019 e le 320 rilevate a giugno 2022.

Cosa sono le Zone a Basse Emissioni
Le Zone a basse emissioni sono infatti aree cittadine in cui la circolazione dei veicoli più inquinanti è regolata e limitata per garantire un minor tasso di emissioni inquinanti. In alcune zone a basse emissioni, per esempio, l’accesso dei veicoli più inquinanti è vietato, oppure questi devono pagare una tariffa per potervi accedere.

Una delle città più attive in tal senso è Londra, già al centro di diversi esperimenti sul tema che hanno dimostrato risultati più che soddisfacenti: da quando è stata annunciata l’espansione della zona a emissioni ultra-basse (ULEZ) della capitale nel 2017, i cittadini hanno abbandonato le auto diesel sei volte più velocemente dei cittadini di altre città nel resto del Regno Unito, mentre nel centro della città l’inquinamento da biossido di azoto tossico lungo le strade (di cui la metà proviene dai motori diesel) è diminuito del 44% dall’entrata in vigore dell’ULEZ nel 2019. Ne abbiamo parlato più approfonditamente anche qui.

Le LEZ in Italia
In Italia queste zone sono le cosiddette ZTL Ambiente e sono spesso la misura più efficace che le città possono adottare per migliorare l’inquinamento atmosferico. Zone a bassa emissione riducono infatti le emissioni di particelle finibiossido di azoto e (indirettamente) ozono, cioè i tre principali inquinanti atmosferici che destano preoccupazione in tutta Europa. Abbiamo parlato di tutti i vantaggi offerti dalle LEZ anche qui.

Ma come rendere le LEZ più efficaci?
Come riportato da Clean Cities, sebbene gli obiettivi, i livelli di ambizione, le dimensioni, la portata e la tempistica varino, esistono principi e approcci che possono essere applicati a tutte le zone a basse emissioni per renderle più efficaci.

Clean Cities ha quindi riassunto i sette elementi principali che determinano il successo di una zona a basse emissioni sulla base di una revisione della letteratura, di esempi di buone pratiche e di indicazioni fornite da gruppi di esperti.

I 7 passi per creare LEZ di successo

Tra i sette punti delineati da Clean Cities, troviamo quindi:

  1. Quando si progetta una LEZ, definire chiaramente gli obiettivi, la zona, la portata e le scadenze;
  2. Comunicare con largo anticipo e coinvolgere i cittadini e le imprese nel processo;
  3. Garantire un’applicazione efficace ed equa;
  4. Mettere in atto misure complementari, soprattutto per promuovere alternative come la mobilità attiva e il trasporto pubblico e condiviso;
  5. Fornire un sostegno finanziario mirato ai gruppi più vulnerabili (ad esempio, le famiglie a basso reddito) e, se necessario, ad alcuni enti di beneficenza o imprese locali;
  6. Monitorare degli effetti;
  7. Fissare un calendario vincolante e progressivo per la transizione completa verso una zona a emissioni zero (ZEZ) entro e non oltre il 2030.

Maggiori informazioni sulle linee guida di Clean Cities e sull’analisi condotta, sono disponibili al sito cleancitiescampaign.org

Tutti gli approfondimenti di FIT Consulting sul tema della mobilità sostenibile sono disponibili sul nostro blog. Clicca qui per leggerli tutti.

Fonte: Clean Cities