L’elettrificazione dei depositi è un’esigenza fondamentale per il trasporto merci pesante, una delle voci più rilevanti in termini di emissioni in Europa Nel 2021, camion e autobus hanno generato il 28% delle emissioni di CO2 del settore trasporti nell’Unione Europea, pur rappresentando solo il 2% del parco veicoli circolante.
Infatti, un recente studio di T&E mette a fuoco un dato essenziale: per accelerare realmente la diffusione dei camion elettrici, è necessario intervenire sull’infrastruttura di ricarica, con una priorità netta per la ricarica nei depositi. Questo è l’elemento chiave per permettere al mercato di crescere più rapidamente e in modo sostenibile. Consentire ai mezzi di ricaricarsi durante la sosta notturna significa ottimizzare tempi e costi operativi, migliorare la gestione della flotta e ridurre le pressioni sulla rete pubblica.
Le principali case produttrici (OEM) lo confermano: i camion elettrici sono già oggi competitivi rispetto ai veicoli pesanti tradizionali nel trasporto regionale. In questi contesti, i tragitti sono regolari e pianificabili, i punti di rientro noti e il fabbisogno energetico gestibile. Secondo le previsioni degli stessi produttori, entro il 2030 oltre un terzo delle vendite di veicoli pesanti in Europa sarà costituito da camion elettrici.
I piani attuali di ampliamento della rete elettrica sottostimano la domanda futura legata alla ricarica dei camion elettrici nei depositi.
Tra i Paesi esaminati, la Francia risulta la più preparata, grazie a una rete a media tensione già adeguata, in particolare nelle aree industriali.